Quattro giorni di golf intenso per non più di 28 amateur, una location indimenticabile come il Mazagan Beach & Golf Resort in Marocco e quattro professionisti di primissimo livello come Diana Luna, Massimo Scarpa, Gianluca Pietrobono e Giovanni Gaudioso. Sono i plus della Golf Clinic Mazagan che ha scelto Golfando per farsi conoscere.
Riceviamo e pubblichiamo:
“In Marocco, a solo tre ore di volo dall’Italia il Mazagan Beach & Golf Resort è una struttura di 250 ettari, una gemma incastonata sull’Atlantico. Il campo da golf firmato Gary Player non è solo un design, ma un’esperienza dinamica, dove oceano e dune dorate del Marocco diventano partner di gioco. Ottobre è il mese d’oro: con temperature ideali sui 25 gradi e la brezza oceanica che accarezza la pelle, ogni colpo è baciato da una luce calda, trasformando il giro in una vera opera d’arte.
Il Marocco che non ti aspetti
Per una pausa culturale autentica, a soli dieci minuti di auto si trova El Jadida, sito Patrimonio UNESCO. Qui potrai esplorare vicoli suggestivi, gustare un caffè tradizionale e immergerti nell’atmosfera genuina del Marocco, lontana dalla frenesia turistica di Marrakech..
Il campo da golf è un’esperienza in sé. Diciotto buche che si snodano maestose parallelamente all’oceano, dove il vento atlantico diventa un alleato performante. Questo non è il “solito” campo da resort. E’ un test di abilità per il golfista serio, immerso in uno scenario da cartolina vivente.
Golf Clinic Mazagan, quattro professionisti
Per la prima volta insieme, quattro maestri d’eccellenza lavoreranno in un percorso formativo intensivo e personalizzato.
Diana Luna
Cinque titoli sul Ladies European Tour, unica italiana ad aver vinto senza bogey. Porta carisma e grazia del grande golf internazionale.
Qual è stata la lezione più importante che hai imparato nella tua carriera da Pro e come la trasmetterai ai partecipanti?
“La mia carriera sul Tour mi ha insegnato che nulla è impossibile. Con metodo e determinazione si possono raggiungere traguardi incredibili. La cosa più importante è imparare a scegliere gli obbiettivi giusti. La mia volontà è quella di mettere i partecipanti nelle condizioni di esprimere il loro miglior gioco in campo, insegnando loro a mettere in pratica una strategia vincente, dal punto di vista tecnico e mentale”.
Massimo Scarpa
Vincitore di una gara (North West of Ireland Open) sull’European Tour e di tre titoli sul Challenge Tour. Con lui, capirai davvero la differenza tra giocare e competere.
Se dovessi dare un solo consiglio a un golfista amateur per migliorare il suo gioco, quale sarebbe?
“Scegli il bastone che con uno swing “normale” ti permette di arrivare in green perché il 90% degli errori di un amateur deriva da “under clubbing “.
Gianluca Pietrobono
Ex coach della Nazionale Professionisti per 16 anni, oltre 240 tornei internazionali giocati. Il suo metodo ha formato i campioni italiani.
Raccontaci la sfida tecnica più difficile mai superata con un tuo allievo.
“Una delle sfide più interessanti è stata con una ragazza che ho iniziato a seguire a 15 anni. Non aveva particolari doti naturali: coordinazione limitata, poca esperienza e uno swing piuttosto grezzo. Ma aveva una grande qualità, rara: lavorava sodo e non mollava mai. Abbiamo impostato le basi tecniche da zero: grip, postura, swing. All’inizio i progressi erano lenti, ma costanti. In due anni è cresciuta molto, sia dal punto di vista tecnico che mentale. A 17 anni ha vinto il Campionato Italiano Under 18 Matchplay. Una soddisfazione enorme, per lei e anche per me. È la dimostrazione che il lavoro quotidiano, se fatto con metodo e convinzione, può portare risultati importanti anche senza un talento evidente.
Giovanni Gaudioso
TPI Level 3, TrackMan Certified, esperto in biomeccanica e putting. Porta precisione e analisi per un gioco corto da professionisti.
Qual è l’errore più comune che vedi nei golfisti amatoriali e come lo correggi?
“Probabilmente il riuscire a far passare liberamente il bastone attraverso l’impatto a causa del tentativo inconscio di volerlo controllare e trattenere. La soluzione non può essere la stessa per tutti ma in generale cerco di correggere questa tendenza con esercizi che favoriscano una corretta azione del corpo e il release del bastone”.
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